OLOCENE
La magica crema di scapi d'Aglio di Resia

Il ricordo inizia
nella Val Resia...

... una lingua di terra che incomincia a Resiutta fino a toccare le pendici del Monte Canin. Qui una comunità unica nel suo genere porta avanti usi e costumi molto diversi dalle tradizioni del Friuli Venezia Giulia. Lungo la strada che costeggia il torrente si incontrano sei frazioni: San Giorgio, Prato di Resia, Oseacco, Gniva, Stolvizza e Coritis, quella più in alto, poco distante dalla cima del massiccio. Tutte insieme non contano più di 1500 abitanti, depositari di cultura e tradizioni millenarie.


LA COMUNITA' RESIANA

è caratterizzata da una propria lingua, comprensibile solamente nel piccolo territorio sopra citato che riconduce alle antichissime origini paleoslave derivanti dall'andirvieni di comunità barbariche, pannoniche, slave e austro ungariche. I Resiani sono da sempre conosciuti come degli animi viaggiatori: molto di loro praticavano mestieri come arrotini o venditori ambulanti - dei veri e propri empori erranti. Chi era invece stanziale, ha da sempre praticato l'agricoltura di montagna che, come ci ricorda il professor Enos Costantini, si fondava anticamente sulla coltivazione di una vasta scelta di legumi. Ancor oggi, alcune varietà di fagioli vengono ancora coltivati: uno studio indotto dall'Università di Udine ha contato quasi 30 ecotipi diversi di fagioli. 

L0 Strok

Nella lingua della Val Resia è l'aglio, questo bulbo magico del quale non si butta via nulla.

Slow Food ha infatti riconosciuto l'Aglio di Resia come Presidio del Friuli Venezia Giulia per la sua particolità. Non si tratta di un bulbo qualunque, ma bensì di un piccolo agglomerato di 6 - 8 spicchi o denti. L'aglio viene raccolto a fine luglio ed entro la prima decade di agosto, viene intrecciato in mazzi di 5 - 6 steli e viene lasciato asciugare. Si conserva anche un anno.

Cos'ha di importante l'aglio di Resia?

In questo caso, un prodotto, la coltivazione, l'agricoltura e la sua trasmissione di generazione in generazione sono i fondamenti necessari al mantenimento in vita di una Valle e di una comunità unica del suo genere. Il Presidio è nato per valorizzare questo piccolo patrimonio di biodiversità: l'unica strada possibile per dare un futuro alla comunità resiana, per evitare l'emigrazione dei suoi abitanti alla ricerca di un lavoro nelle industrie della carta o dell'elettronica, e per dare vitalità a un'area protetta che non vuole essere un semplice museo naturale. Il progetto è realizzato in collaborazione con l'Imont (l'Istituto sulla Montagna che si occupa per conto del Ministero dell'Istruzione dello sviluppo delle aree marginali di montagna).

Coltivazione & Gusto

Lo Strok è particolarmente adatto alla produzione di salumi perchè è dolce, privo dell'aroma a volte acre delle varietà più comuni. Le coltivazioni della vallata sono naturali, la concimazione avviene con letame bovino e solo raramente servono trattamenti antiparassitari.  



LA FATA VERDE

La mia magica amica Elisa

Ho conosciuto Elisa quasi un anno fa. Abbiamo passato una meravigliosa mattinata assieme ed ho avuto la possibilità, grazie a lei, di approfondire maggiormente il suo meraviglioso percorso. Da sempre la sua famiglia coltiva della Val Resia questo tanto nominato bulbo. Poi arriva lei, giovane imprenditrice, amante dell'energia della Natura, delle vibrazioni e dell'eco sostenibilità, pronta a dare una svolta alla produzione famigliare.

Il rispetto della Natura

Elisa mi parla di bioenergetica, di vibrazioni, di contatto con la Madre Terra, di passeggiate nel silenzio dei boschi e di alchimie. La sua filosofia mi affascina tanto che le chiedo di raccontarmi di più sulla connessione tra i prodotti a base di Stok di Resia e la sua personale concezione di coltivazioni. L'obiettivo principale della sua azienda è quello di mantenere questi i sapori di questo prodotto intatti, trasferendoli dall'orto alla cucina; per questo motivo, si sta avviando nella scelta dell'agricoltura di tipo biodinamico - in via di conversione e certificazione. Attraverso la pratica agricola biodinamica poniamo l'attenzione sulla qualità degli alimenti e sul loro valore nutrizionale intrinseco, con la finalità di ottenere un cibo salubre e ricco di forze vitali; questo grazie all'aumento della vitalità della terra, l'equilibrio e la salvaguardia del territorio. Si tratta di un metodo 100% naturale in quanto prevede l'uso di preparati particolari a base di erbe e minerali, irrorati sulle piante, seguendo i cicli sia lunari che planetari per la semina e per i lavori nei campi.

 


 

OLOCENE

Il ritorno alle origini

"Un viaggio alle porte dell'origine
Sapori naturali ripristinano
Essenze sepolte nel tempo
In un solo assaggio, si sprigiona
La forza di un istinto
Dapprima offuscato dall'opinione superba della mente
Libera, una creatività ancora ignota"

Questo è un passo di una meravigliosa poesia scritta dalla Fata Verde Elisa, per descrivere la sua OLOCENE, la crema di scapi e fiori d'Aglio di Resia. Dal gusto delicato, col giusto bilanciamento tra olio e agrodolce, questo pesto riporta tutta la naturale bontà di questo prezioso prodotto.

Come abbinarlo

Personalmente, da amante di agli e cipolle, lo adoro spalmato su un crostino croccante. Ottimo in abbinamento al lardo affettato in modo sottile oppure con salumi saporiti in quanto dona una deliziosa dolcezza al palato. 

Oserei anche a citare il pesce a carni bianche, come orate e branzini cotti al sale, ma anche trote e salmerini, al naturale, da accompagnare con questa deliziosa salsa, oppure in abbinamento a formaggi freschi come ricotte e primosale.

L' Azienda

La Fata Verde

Nasce nel 2018 da un estremo bisogno personale di vivere a stretto contatto con i veri cicli della vita, quelli naturali, "allontanando" quei comportamenti limitanti come la confusione, la fretta e lo stress mentale e fisico. Grazie al lavoro manuale agricolo è possibile raggiungere stati meditativi molto profondi, la liberazione di quella pesantezza emotiva e mentale che si accumula nel quotidiano, dando forza alla nascita di atti creativi che riempiono di nuove sensazioni e percezioni. Il contatto con la terra e con la natura è il più potente antidepressivo senza effetti collaterali; sentirsi accolti per quello che si è, protetti ed amati, il miglior modo per sentirsi a casa. Un ritorno alle origini, alle proprie radici, quelle che ognuno di noi può riscoprire all'interno di se stesso, ricontattando la propria vera unicità. 

Per saperne di più: La Fata Verde << LINK


Ph. su concessione di Elisa Pascutti
Ph. su concessione di Elisa Pascutti